Camuffo
Sei secoli di costruzioni navali in legno
Questo breve excursus attraverso sei secoli di costruzioni navali in legno per i più diversi usi di pesca, trasporto, militare e diporto, illustra e propone, con la testimonianza di fatti e opere, l’unicità e l’esclusività del Cantiere Camuffo, universalmente considerato il più antico cantiere navale del mondo, per i suoi impareggiabili valori-qualità di storia irripetibile, ininterrotta e documentata, di barca interamente in legno tecnologico, il superlamellare corazzato marino, di durata illimitata, e di incomparabile prestazione in mare (il nostro C65 con un dislocamento di 40 tonn., a parità di condizioni - peso/potenza - in crociera a 30 nodi, per la sua carena performante, risparmia oltre il 50% nel consumo di carburante). Negli anni ottanta, la rivista Nautica scriveva di Camuffo ‘Punto di riferimento per la nautica italiana e pietra di paragone per come si intenda navigare e vivere il mare nel miglior comfort e assoluta sicurezza, con una barca vera’. Oggi, nel mezzo di una crisi globale in cui stenta a farsi strada la fiducia, ma che fà riflettere sul domani di una nautica da diporto, vede il Cantiere Camuffo, nelle migliori condizioni di garantire i valori delle sue costruzioni (come risulta dal mercato dell’usato), per rinnovare nel tempo quella mitica icona e predicato al nome di ‘Stradivari del Mare’, perchè la leggenda continui.
Dal 1438 a oggi imbarcazioni Camuffo
Camuffo
Il capostipite della famiglia Camuffo
Il 1438, anno d’inizio dell’attività, sotto il dogado di Francesco Foscari, è accertato da notizie provenienti dall’Arsenale di Candia, dove risulta la presenza di un Proto, Magister Stadii, capostipite con blasone di famiglia, ma l’origine della famiglia è da quel lungo tratto di costa che da Costantinopoli arriva alla foce del fiume Nilo. Candia era la capitale (oggi Hiraklion) ma dava il nome all’intera isola di Creta. Tre fatti storici concorrono e impongono il trasferimento della famiglia da Candia a Venezia. Nel 1431, il cardinale veneziano Gabriele Condulmer sale al Soglio di Pietro con il nome di Eugenio IV, obbligando la Serenissima a nuovi rapporti con il Papato come l’obbligo di conversione alla Cristianità per i figli dei funzionari di origine araba. Nel 1453 la Serenissima perde Costantinopoli e cresce la minaccia turca per l’isola, mentre il richiamo di Venezia, nella seconda metà del ’400, aumentava grazie ad una situazione di benessere ed un rinascimento ante litteram in ogni campo di attività dal sociale, al culturale e artistico. L’arrivo a Chioggia del nipote del capostipite Camuffi è antecedente di qualche anno al primo documento datato 23 giugno 1470.
Candia
Anno 1438
Antico blasone dei Camuffo di Chioggia tratto dal volume di G. Dolcetti “Il libro d’argento. Storia delle famiglie nobili e cittadine”. Si ispira con evidenza alle origini arabe della famiglia: si nota la testa di arabo – dal naso camuso – sull’arma d’argento, sotto lo scaglione verde.
Chioggia
Anno 1470
Antico blasone dei Camuffo di Chioggia tratto dal volume di G. Dolcetti “Il libro d’argento. Storia delle famiglie nobili e cittadine”. Si ispira con evidenza alle origini arabe della famiglia: si nota la testa di arabo – dal naso camuso – sull’arma d’argento, sotto lo scaglione verde.
Camuffo
Albero genealogico del Cantiere Camuffo
Le diciotto generazioni del più antico cantiere navale del mondo, armatori,
protomaistri e costruttori navali di ogni tipo di imbarcazione in legno.
El Ham Muftì d. Camuffi
1438
Pietro Antonio Camuffo
1451
Nicolò Camuffo
1470
Girolamo Camuffo
1504
Antonio Camuffo
1530
Fortunato Camuffo
1566
Vincenzo Camuffo
1595
Matteo Camuffo
1608
Andrea Camuffo
1622
Francesco Camuffo
1649
Matteo Camuffo
1679
Francesco Camuffo
1714
Natale Camuffo
1750
Fortunato Camuffo
1790
Francesco Luigi Camuffo
1826
Marco G. Camuffo
1850
Luigi Daniele Camuffo
1892
Marco Camuffo
1932
Camuffo
Storia di uomini e di barche
La storia del Cantiere Navale Camuffo con i suoi uomini e le sue imbarcazioni, sei secoli di storia. Riportiamo qui alcune dei documenti e dei riferimenti storici che la testimoniano.
L'arsenale di Venezia
Per l’obbligo derivante dalla concessione della “licentia a vendere ubicumque” le proprie imbarcazioni, i Camuffo calafati, proti e squeraioli, sin dal loro arrivo a Chioggia, dopo la perdita di Costantinopoli (1453), e fino al 1811, parteciparono nell’Arsenale di Venezia, alla costruzione delle più importanti unità ivi realizzate. (v. pag. 25-26-27).
Arsenale Veneto
Proiezione iconografica dell’Arsenale veneto con la flotta veneziana al momento della caduta della Repubblica nel 1797, delineata da Giuseppe Moro e Alvise d’Alvise su progetto di G. Maffioletti. (ADT, Proiezione iconografica a cura dell’abate Maffioletti).
Daycruiser in compensato marino da 7,00 m. con motore efb 120 hp (1963)
Daycruiser anni sessanta da 7 m. in compensato marino con motore EFB da 110 hp.
Cabinato in compensato marino da 6,50 m. con motore efb 140 hp (1965)
Cabinato da 28’ con motore EFB 2×140 hp (cad.).
Cabinato in compensato marino da 8,50 m. bimotore ebd 2x140 hp (1967)
Cabinato da 28’ anni sessanta in compensato marino bimotore EFB da 140 hp (cad.).
Cabinato in compensato marino da 12 m. bimotore ebd - 2x275 hp (1972)
Cabinato in compensato marino da 8,50 m. bimotore ebd 2×140 hp